L’amore è un sentimento estremamente complesso e variegato, che non conosce una vera e propria definizione, proprio per la natura controversa del suo significato.

Quando l’amore diventa fisico, entra in ballo il sesso. Come per l’amore, anche il sesso è variegato e può assumere diversi significati.

Un rapporto sessuale può essere meccanico, per rispondere ad un semplice impulso, oppure mercenario, fatto per soldi ed opportunismo, romantico, con tutte le connotazioni del caso, ma a prescindere dalla tipologia, il sesso nasconde una moltitudine di rischi, legati non solo alla sfera emotiva, ma soprattutto a quella fisica.

Di fatto, il sesso rappresenta un veicolo per tantissime malattie, le cosiddette Malattie Sessualmente Trasmissibili (anche dette MST, oppure IST, infezioni sessualmente trasmissibili).

Le MST sono un gruppo di patologie infettive (i responsabili sono virus, batteri, funghi ed altri agenti patogeni) che possono essere acquisite o trasmesse prevalentemente in seguito ad un rapporto sessuale, sia vaginale che anale, ma anche orale. Talvolta queste infezioni possono essere trasmesse anche non sessualmente, ad esempio dalle madri ai loro figli durante la gravidanza o al momento del parto, o attraverso trasfusioni di sangue o aghi condivisi.

A livello globale, le infezioni per via sessuale diagnosticate sono più di 1 milione al giorno, e rispetto al numero totale di nuove infezioni annuali, 1 su 4 risulta essere una MST.

Le più comuni e diffuse sono Clamidia, Gonorrea, Sifilide e Tricomoniasi.

Per fare qualche esempio, viene stimato che nel mondo vi siano oltre 500 milioni di persone affette da virus Herpes simplex (HSV), 300 milioni di donne con papilloma virus (HPV) e che ogni anno circa 1 milione di donne in gravidanza siano affette da Sifilide (e di conseguenza oltre 200 mila bambini nascono morti o muoiono in pochi giorni).

La fascia più a rischio è quella giovanile, tra i 15 ed i 24 anni: l’OMS stima che ogni anno un’adolescente su 20 presenti una malattia sessualmente trasmissibile.

In Italia, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 1991 ed il 31 dicembre 2019, è stato rilevato dal Sistema di sorveglianza sentinella delle IST un totale di 140.874 nuovi casi di malattie sessualmente trasmissibili, di cui il 71,5% uomini ed il 28,5% donne, con un’età media di circa 30 anni. Le patologie più frequenti di questo periodo sono risultate i condilomi ano-genitali (43%), la Sifilide latente (8,2%), l’Herpes genitale (7,2%) e la Clamidia (6,8%).

In questo articolo vedremo le informazioni più importanti inerenti le MST e i test da eseguire per

una corretta diagnosi, osservando tempi e modalità d’esecuzione.

Quali sono le malattie sessuali più comuni

Le MST più comuni sono le seguenti:

  • Clamidia
  • Epatite B
  • Epatite C
  • Herpes genitale (HSV)
  • Gonorrea
  • Papilloma virus (HPV)
  • HIV- AIDS
  • Sifilide
  • Tricomoniasi

Gli agenti patogeni responsabili delle infezioni possono trasmettersi tramite qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale, orale) che preveda il contatto con i liquidi organici infetti (sperma, secrezioni vaginali, sangue ed anche la saliva).

Spesso le malattie sessualmente trasmissibili non presentano sintomi, almeno all’inizio, e questa particolarità comporta un rischio maggiore di contagio e trasmissione, perché non si è a conoscenza della patologia in corso.

Quando dare il test per le malattie Sessualmente Trasmissibili

Quando fare il test per le malattie sessualmente trasmissibili

Il test per le malattie sessualmente trasmissibili andrebbe eseguito da tutte le persone sessualmente attive, ed in particolar modo nelle seguenti fattispecie:

  • Dopo aver fatto del sesso occasionale non protetto.
  • All’inizio di una nuova relazione.
  • Se voi o il vostro partner avete intenzione di non usare il preservativo oppure altri metodi di prevenzione.
  • Dopo aver scoperto un tradimento.
  • In presenza di più partner occasionali.
  • In previsione di una futura gravidanza.

Quali sono i sintomi più comuni delle malattie sessuali

Come accennato in precedenza, spesso le malattie sessuali presentano sintomi aspecifici, o in alcuni casi nessun sintomo.

Vediamo insieme però i sintomi delle più comuni MST.

Sintomi della Clamidia

La Clamidia è un’infezione batterica del tratto genitale, può essere difficile da rilevare perché le infezioni allo stadio iniziale spesso causano pochi o nessun sintomo, tra cui una minzione dolorosa, dolore al basso ventre, perdite vaginali, dolore nei rapporti sessuali e sanguinamento nelle donne, negli uomini può provocare ingrossamento e dolore ai testicoli, prurito e sensazione di irritazione.

Sintomi della Gonorrea

La Gonorrea è un’infezione batterica del tratto genitale, ma la proliferazione dei batteri può avvinere anche in bocca, gola, occhi e ano. I primi sintomi della Gonorrea generalmente compaiono dopo 1-7 giorni dall’esposizione. Tuttavia, alcune persone possono rimanere infettate per mesi prima che si manifestino segnali o sintomi.

Tra i sintomi della Gonorrea possiamo trovare delle perdite, dolore durante la minzione, un sanguinamento mestruale copioso, prurito anale, e per gli uomini un’uretrite con presenza di secrezioni abbondanti, dense e di colore giallo-verdastro, dolore ai testicoli.

Sintomi della Tricomoniasi

La Tricomoniasi è una malattia sessuale comune causata da un protozoo, un microrganismo unicellulare, chiamato Trichomonas vaginalis. Solitamente infetta le vie urinarie maschili e in seguito l’apparato genitale femminile, spesso è asintomatico. Quando la Tricomoniasi causa sintomi, questi possono comparire entro 4-28 giorni dall’esposizione e variare da lieve irritazione a grave infiammazione.

Tra i sintomi troviamo delle perdite vaginali chiare, bianche, verdastre o giallastre, un forte odore vaginale, prurito o irritazione vaginale, prurito o irritazione all’interno del pene, dolore durante i rapporti sessuali, e una minzione dolorosa.

Sintomi dell’HIV

L’HIV è un’infezione che interferisce con la capacità del corpo di combattere virus e batteri e può portare all’AIDS, una malattia cronica potenzialmente letale.

Non sempre al momento del contagio si sviluppano i sintomi, alcune persone presentano una malattia simil-influenzale, di solito da due a sei settimane dopo essere state infettate. Tuttavia, l’unico modo per sapere se avete contratto l’HIV è sottoporsi al test.

Sintomi dell’Epatite

L’Epatite A, l’Epatite B e l’Epatite C sono tutte infezioni virali contagiose che colpiscono il fegato. L’Epatite B e C sono le più gravi delle tre, ma ognuna può causare infiammazione del fegato.

Alcune persone non sviluppano mai sintomi, in altri casi questi possono manifestarsi diverse settimane dopo l’esposizione e possono includere:

  • Fatica
  • Nausea e vomito
  • Dolore o fastidio addominale, specialmente nell’area del fegato sul lato destro sotto le costole inferiori
  • Perdita di appetito
  • Febbre
  • Urina scura
  • Dolori muscolari o articolari
  • Prurito
  • Ingiallimento della pelle e del bianco degli occhi (ittero)

Sintomi della Sifilide

La Sifilide è un’infezione batterica, che colpisce i genitali, la pelle e le mucose, ma può coinvolgere anche molte altre parti del corpo, compreso il cervello e il cuore.

I sintomi della Sifilide possono manifestarsi in tre stadi. Alcune persone sperimentano anche la Sifilide latente, in cui gli esami del sangue sono positivi, ma non sono presenti sintomi.

All’inizio la patologia potrebbe causare la formazione di un’ulcera chiamata sifiloma, solitamente sui genitali, sul retto, sulla lingua o sulle labbra. Con il peggioramento della malattia, i sintomi possono includere febbre, eruzioni cutanee, linfonodi ingrossati, stanchezza e dolore. Senza trattamento, i batteri della Sifilide possono diffondersi, causando gravi danni agli organi interni e possono portare, nei casi più gravi, anche alla morte.

Sintomi dell’Herpes genitale

L’Herpes genitale è una MST altamente contagiosa causata da un tipo di virus dell’Herpes simplex (HSV). La maggior parte delle persone con HSV non presenta sintomi o in caso sono così lievi da passare inosservati.

Quando presenti, i segni e i sintomi dell’Herpes genitale possono includere:

  • Piccole protuberanze rosse, vescicole o ferite aperte (ulcere) nelle aree genitali e anali e nelle aree vicine
  • Dolore o prurito intorno alla zona genitale, glutei e cosce interne

Le ulcere possono rendere dolorosa la minzione, e si possono manifestare sintomi simil-influenzali, come mal di testa, dolori muscolari e febbre, così come l’ingrossamento dei linfonodi all’inguine.

In alcuni casi, l’infezione può essere attiva e contagiosa anche in assenza di piaghe.

Infezione da papillomavirus umano (HPV)

L’infezione da HPV è una delle malattie sessuali più comuni, ed anche in questo caso i sintomi sono lievi e aspecifici quando presenti. Potreste presentare piccoli rigonfiamenti nella zona genitale, alcune verruche sempre genitali, prurito o fastidio nella zona vaginale e sanguinamento durante il rapporto. Le verruche genitali possono avere un diametro di appena 1 millimetro o possono moltiplicarsi. Le verruche possono anche svilupparsi nella bocca o nella gola di una persona che ha avuto rapporti orali con una persona infetta.

Quando dare il test per le malattie Sessualmente Trasmissibili

Dove fare il test per le malattie sessualmente trasmissibili

I test per le malattie sessualmente trasmissibili possono essere eseguiti presso ospedali pubblici e nei laboratori dei centri diagnostici (sia pubblici che privati) che abbiano l’autorizzazione ad eseguirli.

I reparti di dermatologia o di malattie infettive sono presenti pressoché ovunque, sarà sufficiente prendere un appuntamento e fissare la data per effettuare il test.

Alcuni esami per le malattie sessualmente trasmissibili prevedono un ticket da pagare, altri sono gratuiti (dipende dalle ASL di zona, ognuna ha regole diverse in merito).

Il test per l’HIV, per legge, è invece sempre gratuito su tutto il territorio nazionale e può essere eseguito in totale anonimato.

Se volete avere informazioni sulle malattie a trasmissione sessuale potete telefonare al Telefono Verde AIDS e Infezioni Sessualmente Trasmesse 800 861061, attivo da oltre 30 anni per volere del Ministero della Salute e gestito dall’Istituto superiore di sanità. Il numero è attivo tutti i giorni feriali, dalle ore 13:00 alle ore 18:00.

Inoltre, per quanto riguarda HIV – AIDS – IST, la consulenza viene integrata dalla comunicazione online: esiste un sito Internet di riferimento, uniticontrolaids.it, l’account Twitter @UniticontroAIDS ed il canale YouTube uniticontrolaids.

I test di screening vengono eseguiti per diagnosticare la presenza o meno di determinate malattie o infezioni e rappresentano l’unico modo per rendere le persone consapevoli del proprio stato di salute.

Il test per malattie sessualmente trasmissibili consente un trattamento precoce e tempestivo dell’eventuale infezione e previene la diffusione della malattia.

Dopo quanto fare test malattie sessualmente trasmissibili

A seconda dei casi, i test sono in grado di rilevare la presenza dell’infezione dopo un certo lasso di tempo dal contatto/contagio. Quindi, dopo quanto fare i test per malattie sessualmente trasmsisibili?

Malattie come Clamidia (tra le due e le tre settimane dopo un rapporto a rischio) e Gonorrea possono essere rilevate dopo pochi giorni o settimane, altre come la Sifilide dopo parecchi giorni (la Sifilide ha un tempo di incubazione variabile tra due e dodici settimane).

Dopo quanto fare gli esami sangue per l’HIV invece dipende a seconda del test che si andrà ad effettuare, può essere rintracciato in un periodo variabile: il test combinato ha una finestra di 40 giorni dall’ultimo comportamento a rischio, mentre il test Elisa ha una finestra di circa 90 giorni.

Ovviamente, in presenza di una sintomatologia evidente, si consiglia un consulto con il proprio medico curante per stabilire quale sia la strada migliore da percorrere.

Come fare le analisi per malattie sessualmente trasmissibili

Se sei sessualmente attivo, ti chiederai come fare test per malattie sessualmente trasmissibili. Per ricevere una diagnosi che possa accertare la presenza o meno di una malattia sessualmente trasmissibile è necessario sottoporsi ad un esame di laboratorio, che a seconda delle diverse MST potrà essere eseguito sul sangue, su un tampone rettale o faringeo, oppure su campioni di urine e feci.

Le donne potrebbero inoltre ricevere un tampone cervicale (per l’utero) o vaginale, mentre gli uomini un tampone uretrale o sullo sperma.

Ecco quali sono gli esami da fare per le malattie sessualmente trasmissibili:

  • Test per Clamidia – Può prevedere un tampone vaginale, un tampone rettale o un campione di urina, rileva il DNA del batterio.
  • Test per Gonorrea – Può prevedere un campione di urina o un tampone prelevato direttamente dal sito dell’infezione, rileva il DNA del batterio.
  • Test per Epatite B e C – Analizzano un campione di sangue, rilevano gli anticorpi prodotti dall’organismo in risposta all’infezione (antigeni) oppure il DNA del virus.
  • Test per Herpes Symplex – Analizza un campione di sangue, è in grado di rilevare sia la presenza del virus che gli antigeni prodotti dal corpo per rispondere all’infezione.
  • Test per HIV – L’HIV si vede dagli esami del sangue, esistono due tipi di test, ed entrambi contemplano il prelievo di sangue. Si tratta del test Elisa, che rintraccia soltanto gli anticorpi anti-HIV, e del test combinato, che rileva sia gli anticorpi anti-HIV che porzioni di virus.
  • Test per papilloma virus – Si effettua tramite tampone cervicale, rileva il materiale genetico del virus (DNA oppure mRNA).
  • Test per Sifilide – I test per la Sifilide possono prevedere le analisi del sangue (con test treponemici e non treponemici) oppure il controllo visivo diretto, che utilizza la microscopia a campo oscuro.
  • Test per Tricomoniasi – Può prevedere un campione di urina, oppure tamponi vaginali, cervicali e/o uretrali, rileva la presenza del protozoo o del suo DNA.

Se le malattie sessualmente trasmissibili non vengono trattate in modo adeguato possono causare diverse problematiche, quali sterilità, problemi in gravidanza (parto prematuro, aborto, morte del bambino), infezioni neonatali e sviluppo di tumori.

Inoltre, chi ha in corso una IST ha un rischio maggiore di contrarre l’HIV rispetto a chi non ne ha.

L’importanza della prevenzione

Il controllo periodico delle malattie sessualmente trasmissibili rappresenta un ottimo metodo per valutare lo stato di salute di una persona, e dovrebbe essere lo standard insieme ad alcune buone abitudini di vita.

La prevenzione assume quindi un ruolo fondamentale e dovrebbe avvenire sia attraverso l’informazione che un’educazione orientata a comportamenti sessuali responsabili.

In linea generale, bisognerebbe evitare qualsiasi contatto diretto (parti del corpo e liquidi biologici) con partner infetti o di cui non si conoscono le abitudini sessuali, utilizzare i metodi contraccettivi, ed in particolare il preservativo ed il profilattico femminile, capaci di svolgere una funzione di difesa dalle MST (a differenza di altri metodi anticoncezionali che non proteggono dalle malattie sessualmente trasmissibile).

Anche i vaccini possono prevenire alcune MST, come il papilloma virus e l’Epatite.